Amareggiata Marson

Il nuovo Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana, appena partorito, si sta purtroppo rivelando figlio di madre ignota.

La prima a prendere le distanze da se stessa è “l’assessora anti-cemento” Anna Marson, che coerentemente ha avallato le colate di cemento del primo parco aeroportuale della civiltà umana: la cicogna e l’aereo voleranno insieme, ma la cicogna volerà poco.

In un’intervista rilasciata al Tirreno, si sfoga adombrando “forze in campo”, poteri che si coalizzano “per l’impiego di finanziamenti pubblici”, sfruttatori dei “beni comuni”, lobbies con “idee di sviluppo arretrate”, come “un grande aeroporto a Firenze”.

“Purtroppo”, e con grande amarezza dell’assessora, l’aeroporto si farà, forse di 2.400 metri, “cambiando le regole del gioco a partita già iniziata”. Suo malgrado, si sono venduti anche la Sat di Pisa. In questo “tempo dai tanti strappi”, i giornali l’attaccano, il Tg3 l’oscura, “molte scelte politiche si formano e consolidano” senza filarsela di pezza.

Quindi, vi chiederete, che fa la Marson? Si dimette e si ritira da questo mondaccio?
Macché. Anzi, le “piacerebbe continuare il lavoro iniziato in Regione”.

Grazie assessora, per noi può bastare.

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